LE MANI PAZIENTI E IL TOCCO LEGGERO
Ci vuole un tocco leggero.
Leggero proprio come la foglia d’oro, impalpabile velo prezioso, ottenuto martellando l’oro fra due spessori di cuoio, che illumina riccioli e volute.
Ci vogliono mani pazienti, delicate e capaci di seguire e assecondare le curve e i dislivelli del decoro sulle sinuose e complesse superfici portate in vista dall’intaglio, in tutti i passaggi da effettuare pazientemente prima di far risplendere il manufatto.
Imprimitura, cioè preparazione del fondo con colle naturali, quindi ammanitura col gesso, che viene scartato in varie fasi e ridefinizione dell’intaglio con la sgorbia apposita, poi spolveratura e applicazione del Bolo con un pennello specifico.
Ed ecco il momento magico dell’applicazione dell’oro: dal Libretto che contiene le delicatissime foglie, se ne passa una sul cuscino con il coltello da doratore aiutandosi con un soffio e quindi si prende la foglia con un batuffolo di cotone e delicatamente si applica sull’intaglio. E poi, con la pietra d’agata, l’ultima affascinante fase, la brunitura che rende lucido, liscio e brillante il metallo.
Ecco, il processo è finito. Oro, oro opaco, argento, rame, i metalli nobili si stagliano ora su lacche e tempere all’acqua bianche, nere, rosse, blu, lucide, patinate, cerate e accendono di riflessi e di luce mobili, tavoli, sedie e cornici con una plasticità fatta di armonia e piena bellezza.